Assegno di Cura Puglia Ultimo Atto

Già da metà dicembre, subito dopo il rilascio dei punteggi attribuiti a tutte le domande per la valutazione della fragilità socioeconomica e familiare, la struttura regionale, a seguito di verifiche a campione aveva rinvenuto due errori di sistema nella attribuzione automatica e oggettiva dei punteggi in difformità con la lettera dell’Avviso pubblico, errori peraltro segnalati a partire dal 2 gennaio anche da alcune mail di utenti e associazioni di rappresentanza.
Alla riapertura degli Uffici di Innovapuglia è stato richiesto il tempestivo ripristino delle formule di calcolo corrette per l’attribuzione dei punteggi di due criteri in particolare , per i quali per un mero errore materiale la routine informatica si era discostata dalla lettera e dalla ratio dell’Avviso.
In particolare si è provveduto a disporre d’ufficio la rettifica dei punteggi attribuiti secondo quanto di seguito specificato:
1) il punteggio della condizione economica è stato riassegnato per fasce di ISRE (ISR/valore di equivalenza) e non per valori ISR
2) il punteggio di 10 punti per assenza di lavoro è stato assegnato solo a quei beneficiari nei cui nuclei familiari nessuno dei componenti in condizione attiva avesse una posizione lavorativa aperta, escludendo pertanto quei nuclei in cui tutti gli altri componenti fossero non in condizione attiva (es: tutti gli altri componenti sono ultra65enni che fruiscono di pensione previdenziale, di vecchiaia/anzianità).
Queste due modifiche hanno prodotto il ricalcolo dei punteggi complessivi assegnati alle domande e presumibilmente auspichiamo una più equa l’attribuzione dei punteggi, pur con un sostanziale effetto di compensazione perché l’adeguamento punteggio ISRE dovrebbe avere beneficiato soprattutto i nuclei con maggiori componenti, anche con diversi anziani, mentre la riattribuzione dei 10 punti per assenza di lavoro dovrebbe avere beneficiato di più i nuclei con figli e con una minore presenza di anziani.
Di queste rettifiche d’ufficio in autotutela si è dato notizia, questa mattina, ad avvenuto completamento delle routine di calcolo che hanno riattribuito i punteggi.
Va detto, per rassicurare tutti, che si è trattato di due errori di sistema, e come tali si sono distribuiti sull’intera popolazione delle domande.
La rettifica effettuata non ha prodotto alcuna interruzione sulle attività in corso per le ASL che hanno cominciato e stanno portando avanti positivamente le attività istruttorie. E speriamo che, dopo questa rettifica, e con la definitiva conferma dei punteggi di fragilità socioeconomica, possano intensificare le proprie attività anche le ASL che non sono fin qui entrate nel grosso del lavoro.
Quanto al lavoro gravoso ma necessario e ineludibile che le ASL sono chiamate a fare per pervenire nel più breve tempo possibile alla generazione degli elenchi parziali e progressivi di ammessi a beneficio occorre ricordare quanto già esplicitato nel bando e condiviso nella fase di concertazione:
a) se il punteggio di fragilità socioeconomica fornisce esclusivamente un mero ordine di priorità per svolgere le attività di valutazione della gravissima non autosufficienza, solo la valutazione sanitaria consente di verificare il vero e unico requisito di ammissibilità che è la condizione di gravissima non autosufficienza
b) è necessario verificare il possesso del requisito di accesso della indennità di accompagnamento, perché si tratta di uno dei requisiti non accertabili in via automatica (anche questo è stato chiarito in fase di concertazione), e su cui molto probabili saranno state le forzature da parte dei richiedenti in sede di dichiarazione della domanda, ossia ci aspettiamo una significativa incidenza di domande “infedeli”. La verifica può essere fatta richiedendo l’accesso unico alla banca dati INPS delle indennità, richiedendo a INPS di verificare le posizioni di un certo elenco di utenti,  ovvero con la collaborazione degli stessi utenti che possono facilmente concorrere ad attestare l’effettiva fruizione dell’indennità di accompagnamento (solo in via straordinaria e laddove si risparmiasse tempo): le ASL su questo stanno procedendo, con modalità differenti e di cui ciascuna si assume la responsabilità su efficacia e tempi di svolgimento
c) se è e vero che la valutazione sanitaria è di esclusiva competenza del SSR, non è vero che tutte le domande debbano andare a ingolfare le attività delle UVM, atteso che:
– molti utenti sono già noti ai servizi e occorre soltanto assicurare di ricondurre ovvero riclassificare i casi rispetto alle categorie di gravissima non autosufficienza riprodotte nel Decreto FNA 2016
– non è giusto, né richiesto, che utenti gravissimi con una stagnazione già nota e avanzata delle patologie in essere debbano tornare in UVM: già l’Avviso suggerisce il solo onere della riclassificazione d’ufficio per attestare il possesso del requisito minimo di accesso, cioè la gravissima non autosufficienza
– dovranno andare in UVM solo i pazienti non conosciuti dal Distretto di competenza o non già valutati dalle UVM, per determinare il quadro di gravità
– coloro che hanno punteggi molto bassi, approssimativamente collocati nei 2/3 inferiori di ciascuna graduatoria aziendale di priorità, per ora non dovranno neppure essere esaminati dalle UVM, proprio per evitare di generare un infruttuoso effetto imbuto, nelle more di comprendere quante risorse residuano.
Si tratta di un lavoro ineludibile perché non è vero, né può passare nella percezione comune, che il solo stare alti nella graduatoria di priorità per fragilità socioeconomica determini un qualche diritto di accesso superiore a quello di altri richiedenti, che si trovino più in giù in graduatoria: occorre che in ogni caso il richiedente abbia una pari e gravissima condizione di non autosufficienza riconducibile strettamente alle categorie isolate dal Decreto FNA 2016 e riprodotte nell’Avviso, considerando un dato acquisito che con il nuovo Avviso un malato in stadiazione avanzata di SLA o SMA non ha alcuna priorità rispetto ad un altrettanto grave paziente dipendente dalle macchine per l’alimentazione o la respirazione in esito a un trauma o a una patologia cronica avanzata o ad una malattia rara gravemente invalidante: a parità di gravissima non autosufficienza, vista la limitatezza delle risorse, si dovrà dare priorità a coloro che vivono anche in condizione di maggiore fragilità economica, essendo questa una condizione appunto necessaria ma non sufficiente.
Per la medesima ragione, occorre precisare che non tutti i “vecchi”percettori di Assegno di cura possono essere d’ufficio riportati sul nuovo Assegno di cura, perché ricorderete tutti che – fatta eccezione per i gravissimi casi di SLA/SMA/Patologie affini – le UVM hanno effettuato valutazioni sulla base del solo punteggio Barthell e con diversi gradi di severità e rigore, producendo nel passato situazioni piuttosto variegate.
Abbiamo tuttavia segnalato alle ASL – in questo senso il nostro impegno di preservare l’interesse supremo per i pazienti complessi ad avere acceso all’Assegno di cura – di avere particolare cura per le situazioni già note e gravissime, che ovviamente seguendo l’ordine prioritario per fragilità economica dovranno essere ammesse a beneficio, nei limiti delle risorse disponibili.
Purtroppo questo lavoro richiede tempo, anche se abbiamo suggerito alle ASL di procedere per blocchi successivi, in modo da cominciare già da fine mese di gennaio a determinare l’ammissione dei primi beneficiari, posto che le ASL hanno già avuto in anticipazione una quota dei fondi 2017, quindi la Regione ha già prodotto la liquidità necessaria, e a breve si procederà con l’erogazione delle successive somme.
Quello che può sembrare farraginoso e inutilmente complesso purtroppo è connesso alla dematerializzazione della procedure, ad un onere dei controlli preventivi che non è derogabile, e che peraltro è necessario visto che le domande pervenute sono nettamente superiori alla stima dei pazienti gravemente non autosufficienti effettuata preventivamente.
A tutela di coloro che saranno ammessi, va dato atto al lavoro di concertazione fatto nell’estate scorsa, il criterio di retroattività della concessione del beneficio è assai importante.
Confidiamo davvero tutti di fare e di far fare il massimo sforzo per arrivare a dare le prime risposte nei tempi più rapidi possibili. E la Regione chiederà a tutti i titolari dei procedimenti e ai responsabili delle valutazioni sanitarie di fare presto. E’ una priorità per tutti!
 Sintesi comunicazione Regione Puglia 15.01.2018

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