Che VERGOGNA!!!
Diventa sempre più reale, la nuova sporca strategia degli spedali civili di Brescia …biologi di stamina disponibili ….carotatori vuoti fermi e liberi da quasi due mesi , ad oggi nessun programma per i carotaggi ….sovraccarico di infusioni in agosto (ben 28) per confondere le idee e far vedere che sono impegnati ….. quella di non prendere in cura altri pazienti ,nonostante ci siano persone in lista di attesa da mesi , stanno facendo terminare le infusioni a chi già hanno in carico , per poi richiamare a breve ,per i nuovi carotaggi , gli stessi pazienti che devono proseguire le cure e che non hanno prodotto tutte e 5 linee cellulari ,oppure le hanno terminate , lasciando sempre impantanati nelle liste di attesa chi ancora non ha avuto accesso alle cure , loro sperano così di prendere ulteriore tempo ,come fanno del resto quando si oppongono alle ordinanze, per vie legali, sperando di sbolognarci altrove ,quando si avvererà l’apertura di nuovi centri in Italia , e trovando l’alibi di dover proseguire,programmando i prossimi carotaggi ,solo per tutti quelli che sono già in cura ma “hanno terminato” le infusioni per varie motivazioni .
Ad oggi nessuno di noi che è in lista ,ha ricevuto comunicazioni sulle date dei prossimi carotaggi , da Maggio scorso chi era QUATTORDICESIMO in lista di attesa ,al 14 agosto(2 giorni fa) sapete in che posizione si trovava? Sempre ……..QUATTORDICESIMA…..un altro raccapricciante episodio e’ quello di un altro bimbo che il 15 luglio
risultava SETTIMO nella lista di attesa il giorno 8 agosto (tutto documentato) si e’ ritrovato ad essere TREDICESIMO …… e ancora altri episodi che non sto qui’ a menzionare , è una vergogna
qualcuno dovrà spiegarci , chi vi scrive ha in mano una sentenza unica , esecutiva datata 18 marzo 2013 ….che in tanti continuano a far finta di non voler considerare come data utile per la lista di attesa….ci stiamo “adoperando” …..Voglio sapere quando ripartiranno i carotaggi e le date programmate per tutti quelli in lista di attesa ,costi quel che costi.
di PEPPE PROCENTESE