Torniamo dopo diverso tempo a scrivervi riguardo la libertà di cura, in questi mesi il nostro paese è stato sottoposto ai ripetuti sussulti del metodo Stamina, pensate che in Italia sono tantissimi coloro affetti da patologie incurabili, oltre un anno fa veniva votata una sperimentazione su tale metodo, tutt’ora mai partita, lo stesso governo in queste ore pare voglia emanare un decreto blocca-infusioni, in baffo a quelle 34 famiglie che con cartelle cliniche documentate e certificate da strutture pubbliche dimostravano miglioramenti su patologie incurabili. Non vogliamo entrare in merito a tale vicenda, ricca di fuochi incrociati e interessi enormi, come sempre il futuro porterà le risposte che la politica oggi non vuole fornire. In questo articolo vogliamo parlare di chi nonostante tutto riesce a curarsi in strutture pubbliche solo perchè risulta essere un colletto bianco. Parliamo dell’Assessore Lombardo Dottor Melazzini, il quale dichiarato quasi dieci anni fa malato SLA, risulta essere tutt’ora in vita godendo di inspiegabili miglioramenti, tale dottore è stato per anni presidente di AISLA, principale ONLUS nazionale a tutela dei malati di SLA, peccato che in questo caso a godere dei benefici di tale ONLUS risultano essere davvero pochissime persone.
In questi mesi come associazione ci siamo mossi per capire cosa sia accaduto di cosi formidabile a tale soggetto, infatti confidenziale è stato il nostro confronto con il dottor Sabatelli, il quale su tale caso esprimeva una non corretta diagnosi escludendo quindi eventuali apporti di terapie innovative, tuttavia è partita una sperimentazione in Liguria denominata metodo Melazzini.
Detto questo risulta triste vedere come la dovuta trasparenza manchi appunto in queste fasi, tuttavia se qualcuno ritiene che il dottor Melazzini non risulti essere malato di SLA ne chieda verifica immediata, nel rispetto di tutte quelle famiglie che chiedono solo chiarezza e verità.